Paolo Cognetti (testo) – Mara Cerri (immagini)
Orecchio Acerbo 2013, €13,50
6+
Sognare di scrivere, scrivere nel sogno, sognare d’acqua, tuffarsi, riemergere. Una sorgente che sgorga impetuosa nel momento del sonno, quando la razionalità va a riposare.
Un libro sul sogno, sulla scrittura, sulla paura, sulla solitudine nell’aria e la pace nell’acqua.
Comincia su un confine, il confine della consapevolezza tra veglia e sonno, dove uno scrittore perde e ritrova la sua ispirazione. Ci aspetteremmo il mare, in una storia di nuotatori, o una piscina, invece siamo catapultati in un angolo di periferia urbana. Una nuova porta attraverso la quale accedere, grazie all’acqua, a un’altra dimensione.
Lo scrittore diventa il bambino sognato, il bambino sognato insegna allo scrittore a non avere più paura, a spingersi giù e tuffarsi, nonostante la reticenza, per capire quanto sia profonda l’acqua. E scoprire che cosa c’è sotto. E dentro. E oltre.
“Osservai il ragazzino planare, avvitarsi, ricadere in picchiata e risalire in un volteggio, nuotare nemmeno come un pesce, ma come un uccello marino.”
Storia nella storia, non meno affascinante della prima, due brevi note dello scrittore e dell’illustratrice nelle ultime pagine, che ci fanno respirare l’atmosfera di gestazione del libro, del processo creativo, e di come una macchia di china verde possa guidare alcune scelte in modo magico.
“Non c’è modo migliore di essere amici che fare insieme una cosa bella.”
Paolo Cognetti
Tanto verde e tanto grigio nelle illustrazioni oniriche di Mara Cerri. Io ho pensato che c’entri l’acqua di stagno e il grigio nebbia di certe città del Nord. Ma forse mi sbaglio, perché in effetti io, il bagno in uno stagno, non l’ho fatto mai.
[e.d.s.]